L'impianto
L'impianto e' strutturato per tre diversi processi, (bioconversione larvale, essiccamento solare e aerobico accelerato) modulare per qualita' e quantita', con costi di investimento modesti se paragonati ai costi iniziali necessari ad altre tipologie di impianti. Necessita di autorizzazione al trattamento dei rifiuti compostabili, semplificata o ordinaria. L'iter per il rilascio dell'autorizzazione in sostanza riguarda la capacita' dell'impianto a recuperare i rifiuti con processi idonei, in sicurezza e che non comporti rischi per l'uomo, l'acqua, l'aria il suolo, la flora e la fauna nonche' inconvenienti causati da rumori o emissioni odorigene oltre i limiti previsti. Per processare fino a 10 tonnellate al giorno di rifiuti organici, l'impianto necessita di un'area complessiva variabile tra i 13 mila ed i 20 mila metri quadri, anche in vista di espansione con aree chiuse per complessivi 1500-2000 mq. L'essiccamento solare legato ai processi di bioconversione larvale e aerobico accelerato provvedera' ad eliminare ogni matrice di scarto non bioconvertibile al fine di generare combustibile solido. Dalla trasformazione e bioconversione dei rifiuti l'impianto dara' origine a sottoprodotti di elevata qualita', (farine, materie prime per la mangimistica, compost biologico, combustibile solido...) e non generera' scarti di produzione. Un impianto da 10 ton/gg, e' sufficiente a soddisfare i conferimenti di FORSU prodotti da un bacino di 30 mila abitanti. Ha costi di investimento accessibili e soprattutto costi di gestione contenuti tanto che l'investimento iniziale sara' ammortizzato in meno di tre di attivita'. I costi di gestione saranno abbondantemente recuperati con i ricavi dei soli conferimenti a cui si aggiungeranno i ricavi dalla commercializzazione dei sottoprodotti generati. Un impianto economico in un contesto di assoluta sostenibilita' ambientale, remunerativo e con una congrua ricaduta in termini occupazionali, specie per le fasce piu' deboli.